TORINO - «I dati di natimortalità delle imprese torinesi diffusi dalla Camera di commercio riflettono una situazione in ulteriore involuzione rispetto agli anni passati». Lo ha detto la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa. E il segno "meno" caratterizza ormai più settori: commercio, servizi alle imprese e anche alcuni comparti de turismo. «Il mercato è chiaramente cambiato e continuerà a mutare, per ragioni sia interne, di crisi economica, sia esterne, di instabilità geopolitica».
A preoccupare Ascom è anche la forte flessione delle imprese giovanili e di quelle femminili; questo significa che fare impresa in questo momento è difficile e che i giovani non trovano sufficienti rassicurazioni in alcuni settori e cercano un impiego da dipendente o in altri campi.
Di qui l’appello di Ascom alle istituzioni affinché mettano nelle loro agende la costruzione di una politica commerciale seria, realizzata con le associazioni di categoria e con gli imprenditori con l’obiettivo di risollevare i settori in crisi innovandoli e rendendoli più appetibili.
«Perdere un’impresa significa perdere per sempre saperi e capitali umani non replicabili. Assistiamo allo scivolamento di Torino e del Torinese nelle classifiche dell’imprenditorialità delle città italiane e, contemporaneamente, vediamo i nostri imprenditori che vogliono resistere, ma non possono essere lasciati da soli».
Ascom e sostiene le iniziative istituzionali del Comune e della Camera di commercio di Torino a tutela del commercio, come la campagna ‘Torino compra vicino’ e l’albo Epic per imprese storiche o innovative, che vedrà i primi 157 riconoscimenti domenica prossima. «Ma questo non basta se non viene intrecciato in maniera intelligente e generativa con l’innovazione, ad esempio cogliendo le opportunità dell’intelligenza artificiale»