lineaitaliapiemonte.it - 20 dicembre 2024, 10:13

“Torino riflessa", la nuova guida che racconta la Torino del commercio tra tradizione e innovazione

Paolo Chiavarino, assessore al Commercio: «un viaggio tra passato e presente che ci invita a riflettere sul valore delle nostre scelte di acquisto e nostra capacità di valorizzare ciò che rende unica la nostra città»

“Torino riflessa", la nuova guida che racconta la Torino del commercio tra tradizione e innovazione

TORINO - Da oggi Torino ha una nuova guida turistica. Promossa dalla Città di Torino, in collaborazione con EDT, Torino riflessa. La città vista dalle vetrine, è un viaggio tra gli spazi del commercio locale che raccontano storie di resilienza, innovazione e tradizioni tramandate, svelando il volto autentico della città attraverso le vetrine dei suoi negozi, i mercati rionali e le botteghe artigianali.

«Abbiamo voluto mostrare la città attraverso le vetrine dei negozi - ha dichiarato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino - per raccontare storie di tradizione, resilienza e innovazione, sottolineando l’importanza del commercio di prossimità come motore economico e pilastro della comunità». 

«Ci siamo sentiti a casa nello sviluppare questo progetto, perché EDT condivide lo spirito delle storie raccontate in questa guida» ha dichiarato il direttore di EDT Angelo Pittro. «Con Torino Riflessa abbiamo voluto dare voce alle storie nascoste dietro le vetrine, raccontando luoghi che custodiscono il valore del lavoro artigianale, delle cose fatte con passione e con cura».

«Questo libro sul commercio – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa – coglie lo stile autentico di Torino e lo restituisce in racconti e immagini che emozionano e accompagnano il lettore lungo itinerari intriganti e mai scontati. Torino è una città ancora ricca di negozi, le cui vetrine riflettono tantissime storie di imprenditoria, apprezzabili ancora oggi nelle passeggiate che il libro stimola portandoci sia nelle vie più famose sia nelle strade meno conosciute».

Dal cuore elegante del centro, con i suoi fasti barocchi e risorgimentali, alle periferie più vitali, il progetto mette in luce come Torino, pur avendo mostrato ben più di una volta il proprio talento nel cambiare pelle, abbia mantenuto una profonda connessione con il suo passato. Le vetrine di Torino non sono solo spazi di esposizione: sono specchi del tempo, capaci di riflettere le trasformazioni sociali e culturali della città.

La vitalità dei mercati

Porta Palazzo, il mercato più grande d’Europa, è il simbolo della diversità e dell’accoglienza di Torino, come ci ricordano le luci d’artista di Michelangelo Pistoletto “Amare le differenze” che decorano l’Antica Tettoia dell’Orologio.

Girando per questo mercato e per gli altri che si incontrano verso il nord della città, si trovano specialità uniche, come il sapone di Aleppo della Drogheria Rinaldi o i taralli fragranti del tarallificio Il Covo in Piazza Foroni. Nella Galleria Umberto I, che si imbocca nell’esedra di Porta Palazzo, la storica Casa della Tuta, nata nel 1933, continua a vendere abiti da lavoro, portando avanti una tradizione che abbraccia generazioni.

Questi mercati, più che spazi commerciali, sono luoghi di vita e incontro dove tradizioni e storie si intrecciano.

Tradizione e innovazione

Torino è una città che non ha mai avuto paura di cambiare. Gli spazi industriali dismessi, come il Lingotto, ora polo culturale e commerciale, e il birrificio Metzger di via Catania, trasformato in birreria artigianale e sede di eventi culturali, dimostrano la straordinaria capacità della città di reinventarsi e rigenerarsi.

Lo stesso accade nei piccoli negozi, come la Panetteria Bertino di via Galliari, che all’epoca delle leggi razziali salvò alcuni dei suoi clienti storici nascondendoli nei sotterranei; o alla Torrefazione Samambaia di via Madama Cristina, dove un florilegio di dolciumi testimonia storie di resilienza e passione con una fragranza d’altri tempi.

Il valore del commercio di prossimità

Torino Riflessa sottolinea l’importanza del commercio locale non solo come motore economico, ma anche come pilastro della comunità. Nella centralissima via San Tommaso, negozi come la latteria delle sorelle Bera e la drogheria fondata da Lavazza nel 1895 raccontano un passato che si rinnova ogni giorno. Non meno significative sono le attività periferiche, come la fabbrica di vernici Zoccali, che ha saputo reinventarsi per rispondere alle esigenze moderne.

Una città che si racconta

Torino Riflessa è molto più di una guida: è un invito a guardare la città con occhi nuovi, a perdersi nei suoi quartieri e a scoprire la bellezza nascosta nelle sue vetrine. Attraverso luoghi simbolici come il San Giors, una stazione di posta rinnovata alla fine del ‘800 e oggi bellissimo ristorante tradizionale e locanda con “camere d’artista”, o come il grande ostello Combo ospitato nell’antica caserma dei pompieri, il progetto conferma e rivela che la città ha saputo coniugare memoria e innovazione. 

Redazione

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