lineaitaliapiemonte.it - 25 novembre 2024, 15:29

Mirafiori, 250 lavoratori impiegati nelle mascherine ora sono a rischio licenziamento

Allarme dopo l'incontro tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali in merito al futuro di 250 lavoratori che erano impiegati nella produzione di mascherine per i quali non sono previsti ammortizzatori sociali. I sindacati FIM, UILM, FISMIC, UGLM, AQCFR e FIOM dell’area torinese: “Urgente che le istituzioni mettano in campo gli strumenti che consentano di evitare il licenziamento di questi 250 lavoratori”

Mirafiori, 250 lavoratori impiegati nelle mascherine ora sono a rischio licenziamento

Dopo la richiesta di incontro urgente per parlare della scadenza degli ammortizzatori sociali per fine gennaio 2025 per l’unità produttiva “EX MASCHERINE” (che ancora oggi conta circa 250 lavoratrici e lavoratori in prevalenza a ridotte capacità lavorativa), nell’incontro l’Azienda ha confermato la volontà di ricorrere ad altri ammortizzatori sociali che però ad oggi non sono previsti dall’attuale normativa. 

Avvio 500 Ibrida solo a fine 2025

Infatti, ad oggi non ci sono strumenti che ci consentano di prevedere che questi lavoratori saranno coperti, a partire da inizio febbraio 2025 e per tutto l’anno, vista la mancanza di attività lavorativa prevista dall’azienda, che si protrarrà almeno fino alla fine dell’anno, quando è previsto l’avvio produttivo della 5oo Ibrida. 

Urgente evitare il licenziamento di 250 lavoratori

"Riteniamo indispensabile ed estremamente urgente che le Istituzioni Regionali e Nazionali mettano in campo gli strumenti che consentano di evitare il licenziamento di questi 250 lavoratori, che peraltro rappresentano solo la punta dell’iceberg di una situazione che coinvolge diverse realtà del settore automotive che vedono nella scadenza di tutti gli ammortizzatori sociali ad oggi disponibili la causa che può portare alla perdita di migliaia di posti di lavoro già dai primi mesi del 2025.", dichiarano le segreterie territoriali di FIM, UILM, FISMIC, UGLM, AQCFR e FIOM dell’area torinese.

A rischio la tenuta sociale del territorio

“In attesa di nuove produzioni che chiediamo da tempo a gran voce, per un territorio che ha già pagato pesantemente negli ultimi anni il prezzo più alto in termini di perdita occupazionale e di riduzione del reddito da parte dei lavoratori, chiediamo che si mettano a disposizione tutti gli strumenti necessari per invertire la rotta a questo drammatico declino, anche a sostegno della tenuta sociale dell’intera area torinese”. 

A breve la richiesta di un incontro in Regione

I sindacati intendono richiedere un incontro urgente con il presidente della Regione Cirio e gli assessorati competenti per verificare tutte le reali opportunità in questa grave situazione di incertezza. 

Redazione

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