“Con il blocco dei TGV e dei Frecciarossa, oltre che dei 170 treni merci settimanali attivi sulla stessa linea, è facile prevedere gravi ripercussioni per il territorio, con un aumento notevole del trasporto su gomma e una conseguente congestione del traffico – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino e neo presidente dell’Associazione AlpMed, che riunisce le Unioni regionali e le Camere di commercio di Liguria, Piemonte, Provence Alpes Côte d’Azur, Auvergne-Rhône-Alpes, Valle d’Aosta, Corsica e Sardegna. – Occorre fare tutti gli sforzi necessari affinché i lavori di ripristino della linea vengano accelerati, per risolvere un problema che non si limita solo alla regione francese coinvolta, ma impatta fortemente su tragitti di lungo raggio tra due Paesi”.
Circolazione bloccata dal 27 agosto
La circolazione ferroviaria tra Italia e Francia lungo la linea storica è bloccata dallo scorso 27 agosto per una frana avvenuta nel territorio della Maurienne. Secondo le autorità francesi i lavori di ripristino, inizialmente previsti entro novembre, non termineranno prima dell’estate 2024.
I rischi derivanti dalla chiusura
La prospettiva della paventata chiusura per un anno della linea ferroviaria rappresenta un rischio di totale desertificazione dell’intermodalità ferroviaria tra l’Italia e la Francia e causa di un danno incalcolabile per l’economia transfrontaliera.