Sono circa 37.050 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per settembre 2023, valore che sale a 98.690 se consideriamo l’intero trimestre settembre-novembre 2023. Il trend appare negativo sia a livello mensile (-290 entrate rispetto a settembre 2022, per una variazione tendenziale del -0,8%), sia su base trimestrale (-2.230 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), in controtendenza rispetto a quanto avviene a livello complessivo nazionale (+1,3% su settembre 2022 e +1,9% rispetto a luglio-settembre 2022).
Le entrate ipotizzate in Piemonte a settembre 2023 rappresentano il 21,7% delle 170.600 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 7,0% del totale di quelle nazionali (531mila circa).
Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 17 luglio – 1° agosto 2023.
Tipologia di contratto
Il 73,5% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 17,8% lavoratori somministrati, il 2,5% collaboratori e il 6,2% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro a settembre 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 63% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 26% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per l’8% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota del 4% del totale complessivo regionale.
Titoli di studio
Delle 37.050 entrate previste in Piemonte nel mese di settembre 2023 il 20% è costituito da laureati, il 28% da diplomati, mentre le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 23% e il 27%.
Chi ha bisogno di lavoratori
Considerando i dati del trimestre settembre-novembre 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 66.130 entrate, il 67,0% del totale (1.030 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 32.570 entrate, generando il 33,0% della domanda totale e segnando un diminuzione - circa 1.200 unità in meno - rispetto al periodo settembre-novembre 2022.
Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 98.690 entrate previste nel trimestre settembre-novembre 2023 è quello dei servizi alle persone, con 16.410 ingressi (16,6% del totale), seguiti dal commercio, con 12.540 entrate e una quota del 12,7% del totale e dai dai servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici, per cui le imprese intervistate presumono di dover effettuare 11.340 assunzioni (l’11,5%). I servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone richiederanno 7.130 nuove entrate nel trimestre generando il 7,2% delle assunzioni previste nel periodo.
All’interno del comparto industriale si distingue il settore edile (8.490 assunzioni nel trimestre, con una quota dell’8,6% del totale).
Tipologia di professione
Il 21% delle entrate previste a settembre 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi; il 25% a dirigenti, specialisti e tecnici: quota inferiore alla media nazionale (26%). Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 31% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese.
Assunzioni per fasce di età
Il 31,7% delle assunzioni interesserà giovani con meno di 30 anni, quota che sale al 41,0% per le aree commerciali e della vendita e scende al 26,0% per la logistica. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Per il 63% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 26,4% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 12,3% coordinerà altre persone.
Aree di lavoro
Il 50% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 15% nelle aree commerciali e della vendita, il 13% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 13% circa delle assunzioni programmate per il mese di settembre 2023, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 4% e 5%.
Continua la difficoltà di reperimento
Anche per il mese di settembre 2023 la difficoltà di reperimento si conferma una tematica di rilievo nel panorama regionale. Per poco meno di 1 caso su 2 (49,2%) le imprese prevedono, infatti, di incontrare ostacoli nel reperire i profili desiderati, quota stabile rispetto al mese precedente (49,2%), ma in netta crescita nel confronto di lungo periodo: a settembre 2022 le difficoltà di reperimento riguardavano, infatti il 46,9% delle entrate programmate. Ancora una volta, il dato piemontese è, inoltre, più elevato rispetto a quello medio nazionale (48,0%). Il mismatch è legato in primo luogo alla mancanza di candidati (35,5%, a fronte del 31,6% di un anno fa), seguita da un’inadeguata preparazione degli aspiranti neo-assunti (10,0%, quota leggermente inferiore rispetto a luglio 2022).
Nel dettaglio delle singole professioni, si segnalano criticità nell’individuazione di personale non qualificato nell’agricoltura e nella manutenzione del verde, che risulta di difficile reperimento nell’82,7% dei casi (per sole 140 figure richieste), di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (79,9%, circa 1.100 figure richieste), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (76,9%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (74,1%), fabbri ferrai costruttori di utensili (71,5%) e operai specializzati nell’installazione/manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche, con una difficoltà di reperimento del 67,3%.
Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati nell’indirizzo chimico-farmaceutico (81,6% di difficile reperimento) e in quello di scienze matematiche, fisiche ed informatiche (68,1%). Segue, a poca distanza, con un grado elevato di difficoltà di reperimento anche l’indirizzo linguistico, traduttori e interpreti (66,7%).
Le imprese lamentano difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 60,4%) e, a livello secondario, per l’indirizzo elettronica/elettrotecnica (il 66,0% delle assunzioni programmate è di difficile reperimento) e meccanica/meccatronica/energia(65,0%).
Per quanto riguarda la qualifica di formazione o diploma professionale, le problematiche maggiori si riscontrano per l’indirizzo impianti termoidraulici (89,4%) e per quello riparazione veicoli a motore (76,6%).