lineaitaliapiemonte.it - 29 novembre 2021, 17:36

Terza dose, il piano del Piemonte: i cittadini convocati direttamente dopo 150 giorni dalla seconda dose

Aggiornata la campagna vaccinale della Regione Piemonte per la somministrazione della terza dose: i cittadini saranno convocati direttamente al compimento di 150 giorni dalla seconda dose ma c'è la possibilità di cambiare la data di convocazione sul portale, dal medico di famiglia o in farmacia. In Piemonte ancora 500mila non vaccinati, Cirio: “Stanno diminuendo, pur col meccanismo del convincere e non del costringere”. Icardi: “Implementiamo il protocollo per le cure domiciliari”

Terza dose, il piano del Piemonte: i cittadini convocati direttamente dopo 150 giorni dalla seconda dose

Presentato dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dall'assessore alla sanità Luigi Icardi il piano di aggiornamento della campagna vaccinale relativo alla somministrazione della terza dose con le novità introdotte dall'ultimo decreto.

C'è una diversità sostanziale con la precedente campagna. Come ha sottolineato Cirio, questa fase di vaccinazione non è più graduale: prima si andava per fasce di priorità, ora la terza dose viene prevista direttamente dalla Regione. La Regione ha optato per un sistema, che, come ha sottolineato Cirio, è stato accolto molto positivamente dal generale Figliuolo a cui è stato preannunciato, secondo il quale il cittadino viene convocato direttamente al compimento dei 150 giorni dalla seconda dose. Nella convocazione vengono graduate le fasce di priorità: immunodepressi, anziani, ecc. I due paletti immutabili sono i 5 mesi dalla seconda dose e la scadenza del green pass del cittadino: “ É questa la finestra nell'ambito della quale ci muoviamo”. In ogni caso , per chi già avesse fatto la prenotazione della terza dose sul portale, essa continua ad essere valida.

Nessun cittadino resterà col green pass scaduto, assicura Cirio. Dopo 150 giorni arriva il messaggio e il cittadino si presenta. C'è la possibilità di cambiare la data della convocazione dal portale, oppure tramite il farmacista o il medico di base. “Cosi garantiamo la serenità del cittadino che si sente preso in carico”, afferma Cirio. Ma ci sono categorie per le quali la legge prevede che abbiano priorità: personale sanitario, scolastico e forze dell'ordine. Gli appartenenti a queste categorie, quelle per le quali è stato esteso l'obbligo vaccinale, possono presentarsi con accesso diretto. La stessa situazione si verifica per coloro che hanno il green pass in scadenza nelle 72 ore successive: possono vaccinarsi con accesso diretto.

Secondo i dati comunicati oggi , in Piemonte l'82,5% ha aderito alla campagna vaccinale e ha concluso il ciclo con la prima e la seconda dose. I non aderenti sono 500mila ma, sottolinea Cirio, “stanno diminuendo pur col meccanismo del convincere e non del costringere”.

Si prevedono tra le 30 e le 35 mila dosi al giorno permesse dal potenziamento massimo degli hub vaccinali che sono stati riattivati. La Regione sta raccogliendo la disponibilità anche per la riattivazione degli hub privati delle aziende. Continueranno gli Open day per andare incontro a coloro che intendessero anticipare la data.

L'assessore alla Sanità Icardi ha sottolineato la necessità di non oltrepassare i limiti di sicurezza per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto in terapia ordinaria. Ad oggi sono occupati 379 letti in terapia ordinaria e 34 in intensiva: “Quello che ci proccupa sono i ricoveri ordinari: ogni posto per un ricoverato covid è un posto sottratto a un ricoverato per altre patologie”. Per questo , sottolinea l'assessore, è importante implementare il protocollo, di cui orgogliosamente il Piemonte dispone, delle cure domiciliari: “ Abbiamo creato un gruppo di lavoro con il dottor Sasso che si è già occupato del distretto di Ovada. Il protocollo, che ha già funzionato nella prima fase, avrà un sistema di monitoraggio e subirà continui aggiornamenti, ad esempio con gli anticorpi monoclonali, ci saranno tutti i nuovi ritrovati”. Considerato che il Piemonte è stata la prima Regione a predisporre un protocollo di cure domiciliari, il fatto che torni ad avere la meritata attenzione è senz'altro una buona notizia.

Redazione

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