La nuova norma europea consentirebbe una inequivocabile identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni e rappresenta il primo passo verso una protezione più solida dei prodotti artigianali locali e del resto d’Italia.
TORINO - Dal prossimo 1° dicembre anche le eccellenze dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale Made in Piemonte e Made in Italy saranno ancora più tutelate e protette dal nuovo marchio di qualità europeo Indicazione Geografica Protetta (IGP), un riconoscimento finora riservato ai soli prodotti agroalimentari, indispensabile anche contro le contraffazioni e falsificazioni dei prodotti.
Dal prossimo dicembre, quindi, anche le imprese artigiane torinesi e piemontesi dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale, avranno l’opportunità di tutelare i propri prodotti e di veder riconosciuta la specificità valoriale delle lavorazioni, presentando una domanda di registrazione di Indicazione Geografica Protetta (IGP).
La novità, introdotta dal Regolamento (UE) 2023/2411, amplia lo storico sistema di tutela delle indicazioni geografiche, estendendolo per la prima volta a quei manufatti la cui qualità, reputazione o caratteristiche sono fortemente legati a un’origine geografica specifica.
Per poter beneficiare della registrazione IGP, i prodotti dovranno rispettare tre requisiti fondamentali: essere originari di un luogo, una regione o un Paese specifico; possedere una qualità, reputazione o altra caratteristica essenzialmente attribuibile alla loro origine geografica; prevedere che almeno una fase della produzione avvenga nella zona geografica delimitata.
«Con questo nuovo strumento avremo, finalmente, un riconoscimento giuridico e commerciale delle competenze tradizionali e dell’identità culturale dei territori – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – che garantirà trasparenza e qualità ai consumatori e contribuirà in modo concreto alla difesa del Made in Italy e Made in Piemonte. L’artigianato artistico, inoltre, costituisce un grande patrimonio culturale ed economico e rappresenta nel mondo l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità del made in Piemonte. Per la sua capacità di essere pezzo unico e su misura è per la nostra regione un’enorme risorsa creativa e reattiva contro l’omologazione del gusto indotta dalla globalizzazione e rappresenta la difesa della memoria, dell’identità e della diversità».
Confartigianato ha sempre evidenziato come sia necessario, soprattutto, intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese e ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale, sulla tutela del made in Italy.
«La nuova norma europea è utile perché consentirebbe una chiara e inequivocabile identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni – conclude De Santis – e rappresenta il primo passo verso una protezione più solida dei prodotti artigianali locali e del resto d’Italia. Il manifatturiero artigiano artistico realizza, prevalentemente con tecniche manuali ad alto contenuto professionale, manufatti tradizionali di altissima qualità e di elevato valore estetico, che meritano, di certo, la protezione che sarà data dall’Indicazione Geografica».
Cosa prevede il Regolamento Europeo
Il Regolamento (UE) 2023/2411, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 27 ottobre 2023 ed entrato in vigore il 16 novembre 2023, sarà applicabile in tutti gli Stati membri dal 1° dicembre 2025. Il nuovo regime prevede un sistema uniforme di registrazione, protezione e controllo delle IGP per i prodotti artigianali e industriali. A differenza del settore agroalimentare, la competenza a livello europeo è affidata all’EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale), mentre la Commissione europea manterrà un ruolo solo nei casi particolari.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con Regioni e associazioni di categoria, è attualmente impegnato nell’attuazione delle misure nazionali necessarie a garantire l’operatività del sistema, inclusa la nomina dell’autorità competente per la fase nazionale, l’adozione del regime sanzionatorio e la digitalizzazione delle procedure di deposito, esame e opposizione.
La legge 27 dicembre 2023, n. 206 (“Legge quadro per la valorizzazione, promozione e tutela del Made in Italy”) ha previsto strumenti di sostegno concreti a favore delle associazioni di produttori, incentivando l’associazionismo e l’elaborazione dei disciplinari. In particolare, l’articolo 46 della legge ha introdotto un contributo economico per coprire fino all’80% delle spese sostenute per consulenze tecniche finalizzate alla stesura del disciplinare, fino a un massimo di 30.000 euro per ciascun beneficiario. Il relativo bando, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 176 del 29 luglio 2024, è stato gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con fondi assegnati fino al 31 ottobre 2024.