lineaitaliapiemonte.it | 28 marzo 2025, 09:58

Nel 2024 imprese torinesi con il segno meno, poche aperture e tasso di crescita sotto lo zero

Perse in un anno 1.678 attività, in particolare per il calo del commercio e dell’industria: tengono i servizi alle persone e alle imprese

Nel 2024 imprese torinesi con il segno meno, poche aperture e tasso di crescita sotto lo zero

«Nel 2024 registriamo una nuova contrazione del numero di imprese con un andamento che sembra aver smaltito lo sprint post pandemico. Poche le aperture, soprattutto da parte di giovani imprenditori, ma in aumento anche le chiusure nel breve periodo, come testimonia il tasso di sopravvivenza a tre anni, che è in calo per la prima volta da un decennio» ha detto Dario Gallina, presidente della Camera di commercio Torino.

Le imprese torinesi nel 2024

Con cessazioni (12.374 unità) che superano di poco le aperture (12.354), il tasso di crescita del 2024 risulta prossimo allo zero (-0,01%), dopo anni in cui è stato positivo. Se effettuiamo un confronto con le altre tredici città metropolitane italiane, Torino, che è la quarta per numero di imprese registrate dopo Roma, Milano e Napoli, è la sola insieme a Genova (-0,01%) e Cagliari (-0,43%) ad aver concluso il 2024 con un tasso negativo.

Il numero complessivo di imprese registrate passa dal 222.538 del 2023 a 220.860 nel 2024, perdendo complessivamente 1.678 imprese. Torino città, dove ha sede il 49% delle attività imprenditoriali della provincia, ha registrato un calo meno accentuato, passando da 108.862 unità a fine 2023 a 108.248 nel 2024 (-614 imprese).

Tasso di sopravvivenza

Per la prima volta nell’ultimo decennio, il tasso di sopravvivenza medio a distanza di 3 anni dall’iscrizione dell’impresa ha registrato nel 2024 un evidente calo, scendendo dal 71,8% al 68,4%. Anche nelle altre città metropolitane confrontabili con Torino, il tasso di sopravvivenza risulta diminuito: Milano passa da 70,1% a 69,1%; Napoli dal 71,2% al 70,4%; Roma dal 65,5% al 64,7%. 

Natura giuridica

Negativo il tasso di crescita per le imprese individuali (il 53,6% del totale, -0,47%), per le società di persone (il 20,7%, -2,45%) e per le cooperative (1% del totale, -1,64%). Le due uniche categorie in crescita nel corso del 2024 sono le società di capitali, il cui peso in un anno sale di quasi un punto percentuale (rappresentano il 23,9%) e  il tasso di crescita del +3,39%, e le “altre forme”, benché con un peso ancora piuttosto contenuto (l’1,1%, +0,25%). Nel lungo periodo emerge l’incremento della consistenza delle società di capitali (+31,7% rispetto al 2015).

Andamento dei settori nel 2024

L’analisi mostra un andamento contrapposto, sia nel breve periodo sia in uno spazio temporale più ampio (2019), dei servizi in crescita rispetto ai settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio e del turismo. Un’analisi a parte, invece, meritano le attività edili: dopo un periodo di forte espansione grazie all’introduzione degli incentivi fiscali e dei bonus edilizi, il 2024 mostra i primi segnali di rallentamento.

Nello specifico, poi, è il commercio a registrare l’andamento peggiore con una riduzione nel 2024 del –1,8% rispetto al 2023 e del -4,4% rispetto al 2019, seguito dall’industria con –1,7% (-6,7%) e dall’agricoltura -1,3% (-5,1%).

Una minore riduzione si evidenzia nei servizi di alloggio e ristorazione, la cui flessione è del –0,8% a confronto dello scorso anno (-2,4% sul 2019), mentre il settore delle costruzioni, come già evidenziato, mostra un leggero calo del –0,4% (a cui si contrappone il risultato positivo del +7,7% di sei anni fa).

Crescono i servizi, sia nel breve sia nel lungo periodo: +0,2% e + 5,1% sono le variazioni delle attività prevalentemente orientate alle imprese e +1,4% e +8,0% quelle dei servizi alle persone. 

Servizi prevalentemente orientati alle imprese (+0,2%; il 27,0%)

Quello dei servizi alle imprese si conferma il primo settore per consistenza imprenditoriale con 59.544 imprese e un andamento stabile nel 2024 (+0,2%). Il comparto più numeroso, quello delle attività immobiliari, mostra un lieve calo (-0,8%), mentre sono in crescita le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2,0%) grazie soprattutto alle attività di consulenza imprenditoriale e alle agenzie di pubblicità. Tra le attività di noleggio, agenzie di viaggio e altre attività di supporto alle imprese (-0,4%) tengono le imprese di pulizia e di manutenzione di aree verdi mentre vi è un exploit dei servizi di noleggio autoveicoli (+10,1%). Continuano a crescere poi da oltre un decennio le attività finanziarie, mentre sono in decrescita i servizi di trasporto e magazzinaggio (-1,5%).

Commercio (-1,8%; il 23,5%)

Continua il calo delle imprese del commercio che con 51.862 unità registrano un -1,8%. A crescere sostanzialmente solo il commercio di autoveicoli e la loro manutenzione/riparazione (+2,8%) e il commercio on-line (+4,9%). In flessione invece tutti gli altri comparti, in primis il commercio ambulante (-3,6%) e il commercio al dettaglio in sede fissa (-3,4%). Scendono anche il commercio all’ingrosso (-2,6%) e più lievemente gli intermediari del commercio (-1,6%).

Nell’ambito del commercio a sede fissa, continua la flessione dei negozi di articoli culturali e ricreativi (-5,5%), dove in caduta troviamo nuovamente edicole e cartolerie, e il calo degli esercizi di abbigliamento. Decrescita anche per ferramentanegozi di mobilifiorai, negozi di ottica e fotografia e benzinai. In ambito alimentare crescono le pescherie mentre si conferma il calo di panetteriemacellerie e negozi di frutta e verdura.

Nell’ambito del commercio ambulante sono in diminuzione tutte le categorie.

Costruzioni (-0,4%; il 15,8%)

Dopo la forte espansione registrata a partire dal 2020, nel 2024 si rileva un leggero calo: scende a 34.983 lo stock di imprese edili, evidenziando una variazione del -0,4% sul 2023. La contrazione è attribuibile sia all’andamento delle attività di costruzione di edifici sia a quelle di ingegneria civile. Tendenzialmente stabile (+0,2%) si mostra, invece, il comparto dei lavori di costruzione specializzati (il 77,9%) grazie alle imprese operanti nella tinteggiatura e posa in opera di vetri, nella posa in opera di infissi e in altri lavori di completamento e finitura degli edifici.

Industria (-1,7%; l’8,7%)

Continua la decrescita dell’industria manifatturiera che, con 19.268 imprese, ripete la performance negativa dello scorso anno, diminuendo di un ulteriore -1,7%.

A livello settoriale, risultano in crescita le attività di riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature e i mezzi di trasporto soprattutto grazie alle attività specializzate nella costruzione di altri mezzi, in particolar modo aeromobili e veicoli spaziali.

Tutti gli altri settori dell’industria evidenziano invece una decrescita. Nello specifico, a registrare le variazioni più negative sono le imprese produttrici di apparecchiature elettriche ed elettroniche, ma anche l’industria della gomma e delle materie plastiche e quella della meccanica.  In diminuzione anche le industrie dei prodotti chimici e farmaceutici, le imprese della carta e dell’editoria, del legno e della metallurgia. In calo meno deciso le attività alimentari e delle bevande e l’industria tessile e abbigliamento.

Istruzione, Sanità e Servizi pubblici, sociali e personali (+1,4%; il 7,7%)

Con 17.368 imprese registrate a fine 2024, i servizi alla persona risultano in crescita complessivamente del +1,4%. Negli ultimi cinque anni, il settore ha sempre fatto registrare la performance migliore tra tutti i comparti, confermandosi trainante per il tessuto economico della provincia. Ottima la performance dell’istruzione dove crescono sia i corsi sportivi e ricreativi, sia quelli di formazione culturale; in aumento anche corsi di formazione e quelli di aggiornamento professionale e le scuole per corsi di lingua che passano da 106 a 190 imprese.

Le attività di assistenza sanitaria evidenziano un incremento del +3,7%: all’interno si amplia la presenza degli studi odontoiatrici e degli studi medici specialistici, mentre gli altri servizi di assistenza sanitaria - che includono le attività di fisioterapia, quelle paramediche e i laboratori di analisi cliniche - flettono lievemente.

Continuano a crescere in maniera rilevante anche le attività sportive e di divertimento; tra queste le palestre, che nel 2023 avevano segnato un rallentamento, nel 2024 tornano a salire, così come le discoteche.

Infine, continua l’incremento dei centri estetici, stabili i parrucchieri, mentre calano le lavanderie. Aumenta il numero di pompe funebri, studi di tatuaggi e piercing, servizi di cura degli animali da compagnia e servizi di organizzazione feste e cerimonie.

Servizi di alloggio e ristorazione (-0,8%; il 6,9%)

Con 15.240 imprese i servizi di alloggio e ristorazione chiudono l’anno 2024 con una diminuzione del -0,8%. Il 94% del settore si riferisce ai servizi di ristorazione che, nel complesso, risultano in decrescita del -0,9%; la restante fetta attiene alle attività di alloggio, le quali registrano invece un incremento di consistenza del +2%.

Nell’ambito della ristorazione si rileva un ulteriore calo dei bar che, rappresentando oltre un terzo del settore, si stabilizzano a quota 5.404 unità con una variazione del -3,4% rispetto al 2023, mentre è positivo il risultato dei ristoranti, per i quali la crescita riguarda sia quelli con servizio di somministrazione sia quelli con preparazione di cibo da asporto.

Fra i servizi di alloggio, alla diminuzione del numero di alberghi (-1,1%; il 3,1%) si contrappone l’aumento dei bed & breakfast e affittacamere (+8,8%; il 2,4%).

Agricoltura (-1,3%; IL 5,1%)

Nel 2024 si assiste a una nuova diminuzione dello stock delle imprese agricole: sono 11.262 le attività registrate con una variazione del -1,3%. In particolare, decrescono le coltivazioni agricole associate all’allevamento di animali, le coltivazioni di cereali e le attività di allevamento di bovini da latte. In leggera crescita le colture di ortaggi, la floricoltura e le coltivazioni di uva.

Categorie di imprese

Le imprese straniere

Con 32.801 unità, di cui l’81,3% imprese individuali, crescono anche nel 2024 le imprese straniereil tasso di crescita continua a essere positivo, pari a +2,38%. Rispetto a 10 anni fa questa componente è cresciuta del +38,1%.

Il settore delle costruzioni si conferma il primo per importanza e cresce del +2,6% rispetto a fine 2023. Anche tutti gli altri comparti evidenziano una buona crescita rispetto all’anno precedente, in particolare i servizi di alloggio e ristorazione (+4,3%) e i servizi alle persone (+4,1%). 

Nel 2024, a crescere è anche il numero di posizioni imprenditoriali straniere: con 43.104 unità, registrano un incremento del +2,0% rispetto al 2023. Gli imprenditori stranieri rappresentano una componente imprenditoriale importante nel nostro territorio, che ha visto una crescita esponenziale sia rispetto al 2019 (+18,5%) sia rispetto a fine 2015 (+30,6%).

Si tratta prevalentemente di imprenditori con un’età compresa tra i 30 e i 49 anni (il 54,6%) ma la componente più giovane (con meno di 30 anni) rappresenta quasi il 7%, percentuale (4,1% gli imprenditori di origine italiana della stessa fascia di età).

Ben il 27% delle posizioni imprenditoriali straniere sono di genere femminile. La Romania si conferma la prima nazionalità degli imprenditori stranieri (il 23,3% del totale), seguita da Marocco (il 13,9%), Cina (il 7,2%) e Albania (il 5,2%).

Le imprese artigiane

Dopo tre anni consecutivi di crescita, nel 2024 le imprese artigiane registrano una flessione: con 59.415 unità diminuiscono del -0,8% rispetto all’anno precedente. Se l’analisi viene effettuata rispetto a cinque anni fa (2019), le imprese artigiane risultano in crescita sul territorio torinese (+1,5%), ma se si confronta la consistenza rispetto l’ultimo decennio, la città metropolitana di Torino ha perso quasi 3.500 attività dell’artigianato      (-5,5% rispetto al 2015). Il tasso di crescita nel 2024 è pari a -0,58%.

L’edilizia, che rappresenta il primo settore (il 43,2% del totale), registra una diminuzione del –0,9%; l’industria manifatturiera, secondo comparto per importanza (il 18,0%) evidenzia il calo più sostenuto (-2,5%), seguita dalle attività turistiche (-2,0%). Più modesta la diminuzione dei servizi prevalentemente orientati alle imprese che nel 2024 segnano un -0,4% (il 14,9%).

Le imprese femminili

A fine 2024 nella città metropolitana di Torino erano registrate 49.090 imprese femminili, in diminuzione rispetto a fine 2023 del -0,7%. Il tasso di crescita risulta negativo (-0,30%), tuttavia migliore di quello piemontese (-0,46%), ma peggiore di quello italiano (+0,45%). Le imprese femminili rappresentano il 22,2% del tessuto imprenditoriale complessivo, dato in linea sia con la media nazionale, sia con quella piemontese. Delle 49.090 imprese femminili, il 15,1% sono straniere e il 10,5% sono giovanili.

Si tratta di imprese prevalentemente strutturate come imprese individuali (il 62,6% del totale), mentre le società di persone e di capitale rappresentano rispettivamente il 18,2% e il 17,7%.

Se si analizzano i settori di attività, le imprese femminili si caratterizzano per essere principalmente specializzate nei servizi alle imprese (il 28,1%), in crescita del +0,7% rispetto a fine 2023. Buona anche la performance dei servizi prevalentemente orientati alle persone che, con il 16,0% del totale, aumentano del +0,9%. Stabili le attività di alloggio e ristorazione (il 9,0%), mentre il commercio, secondo settore per importanza (il 25,7%) registra una diminuzione sostenuta.

Nel 2024 le posizioni imprenditoriali riferite a donne sono risultate 103.866, continuando la tendenza di riduzione di questa componente del tessuto imprenditoriale

(-1,5% rispetto al 2023). Se si analizza il trend di medio e lungo periodo, il territorio negli ultimi cinque anni ha perso poco meno di 4.000 imprenditrici e quasi 7.900 rispetto a fine 2015.

Se si delinea il profilo delle imprenditrici, si tratta in prevalenza di donne con un’età compresa fra 50 e 69 anni (il 47,5%) e fra 30 e 49 anni (il 32,3%). Crescono del +1,8% le imprenditrici straniere con 11.502 unità, pari all’11,1% del totale.

Le imprese giovanili

Nel 2024 sono 20.295 le imprese giovanili, ovvero con titolari o prevalenza di soci under 35, in netta diminuzione rispetto a fine 2023 (-644 unità).

La componente giovanile oggi rappresenta il 9,1% delle imprese complessive della città metropolitana di Torino, peso che nel corso del medio e lungo periodo è diminuito: se nel 2019 le imprese under 35 rappresentavano il 9,5% del tessuto complessivo, nel 2015 la percentuale raggiungeva il 10,3%. Guardando i settori di attività, il calo del 2024 è trasversale a tutti i principali comparti, fatta eccezione per i servizi alle persone (l’11,1%) che segnano un +1,5%. Sono però i servizi alle imprese a confermarsi per il secondo anno consecutivo il primo settore per numero di imprese giovanili (il 25,9%), seguiti dal commercio (il 24,8%). La forma giuridica prevalente è l’impresa individuale che rappresenta l’80,3% del totale.

Il fenomeno dell’invecchiamento

Un’ulteriore analisi svolta quest’anno sulle posizioni imprenditoriali, evidenzia rispetto a 10 anni fa (2015) un generale “invecchiamento” degli imprenditori con dinamiche differenti in termini di genere: nella fascia d’età sotto i 29 anni diminuisce la presenza di imprenditori (-7,4%), ma soprattutto quella di imprenditrici giovani (-25,4%) con un calo complessivo del -13,5%. Calano anche le posizioni nella classe fra i 30 e i 49 anni, seppure con un divario di genere meno accentuato. Aumenta, invece, il numero di chi conduce un’impresa fra gli over 50 senza particolari differenze di genere (+12,8% per gli uomini, +12,3% per le donne e +12,7% nel totale).

Il fenomeno dell’invecchiamento riguarda anche gli stranieri, fra i quali si registra un forte innalzamento di imprenditori (+83,5%) e di imprenditrici (+78,9%) nella fascia over 50 (+82,3% complessivamente), a causa di un progressivo consolidamento, dopo i primi anni di immigrazione. Nella fascia media fra 30 e 49 anni, si rileva ancora una crescita (+13,8% e +15,8%; +14,4% nel totale), mentre fra i più giovani (età sotto i 29 anni) le posizioni imprenditoriali diminuiscono (-12,2%), a causa del forte decremento di posizioni femminili (-40,1%).

I servizi della Camera di commercio di Torino per le nuove imprese

Il settore Nuove Imprese della Camera di commercio di Torino si occupa di favorire la nascita di nuove imprese attraverso un insieme di servizi gratuiti finalizzati ad accompagnare l’aspirante imprenditore dall’idea alla realizzazione del progetto. Tra i servizi operativi nel 2025:

  • il progetto Futurae, che offre accompagnamento e consulenza agli stranieri interessati ad avviare un’impresa
  • Impresa informata, il servizio di consulenza integrata per aspiranti imprenditori possibile grazie al coinvolgimento delle associazioni datoriali del territorio che, anche quest’anno, hanno messo a disposizione più di 200 ore di consulenza gratuita sui temi della fiscalità, contrattualistica del lavoro, impresa sociale e approfondimenti tecnici di settore.
  • Nilab (Laboratorio pratico per sviluppare l'idea imprenditoriale, dedicato a chi ha già usufruito del servizio di primo orientamento) che, dopo una prima edizione chiusa il 14 marzo scorso, ha in programma ancora due cicli di incontri a maggio e in ottobre
  • Incontri di orientamento finanziario: percorso di formazione on-line gratuito sui temi finanziari e bancari legati all’avvio e alla gestione di nuove attività imprenditoriali (previsti 5 incontri nel mese di aprile).