lineaitaliapiemonte.it | 21 marzo 2025, 12:25

ANAP Confartigianato e questura di Torino insieme per combattere il pericolo di truffe, raggiri, furti e rapine

Giuseppe Falcocchio, presidente ANAP Confartigianato Torino: «ancora troppo alta la percentuale di anziani che cade nella rete dei malfattori, è necessario continuare con le campagne di sensibilizzazione»

ANAP Confartigianato e questura di Torino insieme per combattere il pericolo di truffe, raggiri, furti e rapine

L’iniziativa prevede la distribuzione, di vademecum e depliant che contengono alcune regole, suggerite dalle forze di polizia, per difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine in casa, per strada, sui mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici ma anche utilizzando Internet

TORINO - Il 50% delle truffe agli anziani va a buon fine e solo il 47% dei danneggiati sporge denuncia alla Polizia. A dirlo le percentuali che ANAP Confartigianato ha elaborato attraverso un’indagine che a ha coinvolto quasi diecimila cittadini over 65 in tutta Italia, tra questi anche molti piemontesi.

L’indagine ha messo in rilievo che, ormai, la percentuale più alta di frodi avviene attraverso Internet, che anche gli over 65 frequentano sempre di più. La fraudolenta attivazione di servizi per via telefonica (6%) o con visite al domicilio (15%) e le frodi online (20%) hanno una percentuale di denuncia inferiore a un caso su cinque. 

Va sottolineato, inoltre, che la percentuale di truffe colpisce gli anziani anche se inseriti in contesti familiari allargati con coniugi o figli.

Dall’indagine emerge anche come non sia da sottovalutare l’impatto psicologico che le truffe o i tentativi di raggiro producono sulle persone che le subiscono, in termini di atteggiamento nei confronti del mondo esterno, di diffidenza, ostilità, rabbia, frustrazione e disagio, anche verso i propri familiari ed amici più stretti. 

Un quarto degli intervistati, infatti, dopo aver subito una truffa, ha modificato i propri comportamenti e ridotto le occasioni di incontro e di rischio, per il timore di poter essere nuovamente vittime di reati di questo genere. 

«I dati generalizzati sono perfettamente sovrapponibili alla condizione che registriamo anche nel nostro territorio – commenta Giuseppe Falcocchio, presidente ANAP Torino – purtroppo continua a essere troppo alta la percentuale di anziani che cade nella rete dei truffatori senza scrupoli. Persiste, inoltre, una certa ritrosia alla denuncia una volta rimasti vittime di impostori». 

«Chiediamo l’aiuto di tutti, in particolare dei familiari, affinché informino i propri cari che vivono da soli su questi pericoli. Noi facciamo la nostra parte aiutando i soci a utilizzare nel modo corretto lo smartphone. Gli anziani sono particolarmente vulnerabili a questi attacchi, spesso perché meno abituati all’uso delle tecnologie digitali e meno consapevoli dei pericoli del phishing». 

«Diventa, dunque, strategico creare una rete di protezione familiare e sociale – conclude Falcocchio. Figli, nipoti, amici e operatori sociosanitari devono essere coinvolti attivamente nel sensibilizzare gli anziani su questi rischi».