lineaitaliapiemonte.it | 26 febbraio 2025, 14:29

Politecnico di Torino, una dimensione sempre più internazionale per l'ateneo

Il Rettore Stefano Corgnati: «solo in un ambiente dal respiro internazionale è possibile affrontare le grandi transizioni del nostro tempo, fornendo un affiancamento e un supporto anche a tutto il nostro ecosistema territoriale»

Politecnico di Torino, una dimensione sempre più internazionale per l'ateneo

TORINO - Lo sviluppo delle relazioni internazionali è uno dei tre pilastri del nuovo Piano Strategico del Politecnico di Torino "PoliTOinTransition", nel quale vengono delineate le azioni principali in cui l'Ateneo si impegnerà per raggiungere nel 2030 obiettivi ambiziosi, dal rinnovamento dei percorsi di studi, alla collaborazione con la migliore ricerca internazionale, al supporto ai policy maker a livello europeo e non solo.

Partendo dall'Unione Europea, l'Ateneo si vuole aprire sempre più ai Paesi extra-UE, nei quali rafforzare relazioni con Università, centri di ricerca, mondo delle imprese e delle istituzioni: «in una dimensione internazionale che oggi si confronta con un quadro geopolitico complesso, instabile, il Politecnico di Torino si apre sempre più alla dimensione collaborativa, creando ponti di dialogo, e annullando le frontiere della libera circolazione di idee e persone. Solo in un ambiente dal respiro internazionale è possibile affrontare le grandi transizioni del nostro tempo, fornendo un affiancamento e un supporto anche a tutto il nostro ecosistema territoriale» ha spiegato nella sua relazione il Rettore Stefano Corgnati.

Ma l’internazionalizzazione degli atenei può essere una risorsa anche per il Paese, come ha ricordato il Direttore Generale del Politecnico Vincenzo Tedesco: «attirare qui talenti stranieri vuol dire aiutare il nostro sviluppo, le nostre aziende e offrire all’Italia un altro fattore di attrattività oltre al turismo, internazionalizzazione significa legare all’Italia e alla nostra cultura giovani donne e uomini che saranno presto, nei loro paesi di nascita, i migliori partner delle nostre aziende e i migliori ambasciatori del nostro Paese. E, per farlo al meglio, il Politecnico deve potenziare la cultura organizzativa definendo strutture stabili a supporto delle missioni potenziando la formazione di tutto il personale tecnico amministrativo e bibliotecario che diventi l'asset centrale per il miglioramento continuo nel solco della semplificazione amministrativa ormai centrale nella pubblica amministrazione e in particolare negli atenei». 

Istruzione come diplomazia

L’aspetto fondamentale delle relazioni tra il nostro Paese e il mondo, che passa anche attraverso il ruolo della formazione e dell’Università in particolare, è stato poi al centro dell’intervento del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani: «l’istruzione, a tutti i livelli, è un efficace strumento di diplomazia pubblica, culturale, scientifica e dell’innovazione. Strategico, per un Paese come l’Italia, è il ruolo che la formazione, scolastica e universitaria, può svolgere come fattore di promozione linguistica, culturale e economica e di consolidamento dei rapporti con persone, comunità e paesi anche geograficamente lontani, favorendo conoscenza reciproca, dialogo, scambio di competenze e di abilità. Per questa ragione, vorrei porre l’accento sull’importanza di rafforzare la capacità dell’Italia di attrarre giovani talenti internazionali. Ciò nella convinzione che l’attrattività internazionale del nostro modello educativo sia fonte di significativi ritorni economici e interconnessione tra le società civili. I cittadini stranieri formatisi nel nostro sistema formativo, in Italia o all’estero, sono destinati a divenire veri e propri ambasciatori dell’Italia nel mondo. L’obiettivo è fare dei nostri atenei, scuole e centri di eccellenza, in Italia e all’estero, i luoghi di formazione di future classi dirigenti internazionali naturalmente predisposte a instaurare con l'Italia un proficuo dialogo politico e fruttuose relazioni. E in questo quadro globale, il Politecnico di Torino rappresenta un’eccellenza del sapere e del saper fare italiano, proiettata con vigore verso il futuro e l’innovazione». 

Università internazionale

Per attestare la centralità per l’Ateneo dell’apertura al mondo anche due testimonianze dirette di esperienze universitarie internazionali: il Rettore della Turin Polytechnic University in Tashkent Olimjon Tuychiev ha ricordato la collaborazione con il Politecnico di Torino in Uzbekistan, mentre la Presidente dello European University Institute Patrizia Nanz ha parlato del ruolo delle università nello scenario internazionale: “Dobbiamo smettere di correre e prenderci il tempo per pensare all'innovazione di cui l'Europa ha bisogno per una trasformazione radicale di fronte alla crisi ecologica e geopolitica che sta attraversando”, commenta la Presidente Nanz. “Le università, unite tra le varie discipline, offrono il luogo essenziale per un dibattito consapevole, necessario a guidare le politiche di innovazione e a garantirne l'aderenza ai reali bisogni della società”. Ha voluto, infine, presenziare all’inaugurazione anche il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, a testimonianza della centralità di questa tematica e delle numerose interlocuzioni su vari aspetti avviate con l’Ateneo in questi mesi.