lineaitaliapiemonte.it | 18 febbraio 2025, 18:54

Inizia da Torino il programma di visite dei Radicali italiani nelle carceri

Filippo Blengino, segretario dei Radicali italiani: «la situazione delle carceri non è cambiata, sovraffollamento, cronica carenza di personale, strutture fatiscenti. Una tragedia silenziosa che attende ancora le riforme promesse e mai realizzate»

Inizia da Torino il programma di visite dei Radicali italiani nelle carceri

TORINO - È partito da Torino il programma di visite dei Radicali nei 17 istituti minorili italiani per verificare le condizioni di detenzione e gli effetti del Decreto Caivano.

«Al Ferrante Aporti – dichiara Filippo Blengino, segretario dei Radicali italiani – i detenuti sono 51, a fronte di una capienza regolamentare di 46. Le condizioni delle celle visitate sono abbastanza buone: non ci sono più materassi buttati a terra. Come in tutti gli istituti minorili, però, resta il problema della salute mentale».

Qui risultano attive diverse iniziative educative e formative, ma il numero di mediatori culturali è insufficiente: «solo quattro, troppo pochi per una struttura che ospita un'alta percentuale di detenuti stranieri». Inoltre, la copertura medica è garantita solo per quattro ore al giorno. E rimangono i problemi comuni a tutti gli istituti: «un sovraffollamento fuori controllo che rende difficile la gestione di ragazzi che necessitano di spazi migliori, dove il reinserimento sociale non sia solo un'utopia».

Nel pomeriggio, una delegazione formata anche dalla consigliera regionale del Piemonte Vittoria Nallo, ha fatto visita il carcere "Lorusso e Cutugno".

«Torniamo al Lorusso e Cutugno dopo la visita di agosto, ma purtroppo la situazione delle carceri non è cambiata: sovraffollamento, cronica carenza di personale, strutture fatiscenti. Una tragedia silenziosa che attende ancora le riforme promesse e mai realizzate. Al Lorusso e Cutugno la carenza di educatori è drammatica: solo 10, ovvero uno ogni 140 detenuti. Anche i mediatori culturali sono pochissimi. Se non si affronta seriamente la questione carceraria, si rischia il collasso. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo."