lineaitaliapiemonte.it | 06 febbraio 2025, 11:36

Edilizia tra luci e ombre, le preoccupazioni della CGIL per l'anno appena cominciato

Massimo Cogliandro, segretario generale della Fillea Cgil di Torino e Piemonte: «settore edile ancora in crescita nel 2024, nel 2025 gli indicatori non promettono nulla di buono»

Edilizia tra luci e ombre, le preoccupazioni della CGIL per l'anno appena cominciato

«Il settore edile nella nostra provincia ha continuato a crescere nel 2024, ed in un territorio come Torino, dove il tessuto industriale è in forte difficoltà, la crescita del settore delle costruzioni, ha di certo rappresentato un volano per la nostra economia», afferma Massimo Cogliandro, commentando i dati diffusi da Cassa Edile di Torino

I numeri dicono che, nel settore edile della provincia di Torino, siamo passati dai 20.353 operai occupati nel 2023 ai 20.911 certificati dalla Cassa Edile nel 2024. In aumento, anche il numero dei lavoratori stranieri, che passano dai 10.745 operai dell’annualità 2023 (pari al 52,79% degli operai del settore), agli 11.482 dell’annualità 2024, pari al 54,91% degli operai regolari del settore.  

Anche le ore lavorate e versate in Cassa Edile dalle Imprese in favore degli operai, sono aumentate nel 2024: siamo passati dai 20.846.577 milioni di ore versate dell’annualità 2023, ai 21.419.549 milioni di ore dell’annualità 2024, con un incremento delle ore pari al 2,75%.

Il Monte Salari degli operai versato dalle Imprese in cassa edile nel 2024 è aumentato del 6,17%, infatti siamo passati dai 247.155.628 milioni di euro di salario, dell’annualità 2023, ai 262.409.853 milioni di euro salario versato nell’annualità 2024.

E ancora, spiega Cogliandro, «unico dato in controtendenza è stato il totale delle aziende regolarmente iscritte alla Cassa Edile di Torino, che si è ridotto, dalle 3.988 aziende presenti in cassa edile nell’annualità 2023, alle 3.882 dell’annualità 2024, per un totale di 106 aziende in meno».

Il settore ha continuato a crescere con quasi tutti gli indicatori in positivo e ne ha beneficiato tutta l’economia dei superbonus e Pnrr.

«Tuttavia – dice il segretario - siamo preoccupati per il futuro, non solo perché i primi dati dell’annualità 2025, fanno registrare una prima inversione di tendenza in negativo, ma soprattutto perchè le politiche del Governo, riferite al settore, con la cancellazione dei bonus, non convincono. Nessuna idea di rilancio in un territorio come il nostro, dove il tessuto industriale, è in forte sofferenza e non ci si può permettere una battuta d’arresto anche nel settore edile».