TORINO - Non c’è pace per l’autotrasporto. Con il nuovo anno, puntuali, scattano i rincari dei pedaggi autostradali, +1,8% come stabilito dal ministero delle Infrastrutture, tanto quanto il tasso d’inflazione programmata. E sta per arrivare anche l’aumento delle accise sul diesel, che il governo è in procinto di validare.
«L’aumento delle accise e i rincari dei pedaggi autostradali potrebbero generare una tempesta perfetta e mettere in ginocchio le imprese di trasporto» afferma Giovanni Rosso, presidente Autotrasporto Confartigianato Imprese Piemonte. «L’ipotizzato rincaro del gasolio potrebbe incidere pesantemente sulle aziende dell’autotrasporto, visto che il costo del gasolio incide per il 30% sulle spese complessive».
A rischiare la stangata, secondo l’associazione, saranno 3,3 milioni di veicoli su un parco complessivo di 4 milioni di mezzi. In sofferenza sono i mezzi utilizzati in conto proprio da edili, impiantisti e idraulici, ma anche quelli del trasporto merci medio e leggero. Esclusi dal rimborso anche gli Ncc e gli autobus gran turismo.
«Anziché incrementare, in maniera metodica, i pedaggi autostradali e le accise, è necessario uscire dalla contingenza e dalla rincorsa delle emergenze per tracciare un disegno complessivo per dotare il Nord Ovest di infrastrutture moderne senza le quali rischiamo di compromettere il futuro del comparto dell’autotrasporto», la richiesta di Rosso alla politica.