lineaitaliapiemonte.it | 18 dicembre 2024, 17:14

Firmato il protocollo d'intesa per attivare a Torino percorsi di giustizia riparativa, si chiama "Ricominciamo" e durerà due anni

«È fondamentale creare le condizioni affinché si possa educare alla legalità e offrire a ragazze e ragazzi percorsi di prevenzione alla devianza e supporto concreto» ha detto la vicesindaca di Torino Michela Favaro

Firmato il protocollo d'intesa per attivare a Torino percorsi di giustizia riparativa, si chiama "Ricominciamo" e durerà due anni

TORINO - Promuovere la giustizia riparativa, il sostegno alle vittime e la prevenzione della devianza minorile: sono le finalità del protocollo d’intesa “Ricominciamo”, frutto della collaborazione tra la Città di Torino e il corpo di Polizia Locale, la Procura per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta e l’associazione ASAI, che è stato rinnovato questa mattina a Palazzo Civico.

«Il documento che firmiamo oggi - ha detto vicesindaca Michela Favaro - si inserisce nel più ampio impegno di questa amministrazione nella costruzione di una città più inclusiva e sicura, soprattutto per i più giovani perché è fondamentale creare le condizioni affinché si possa educare alla legalità e offrire a ragazze e ragazzi percorsi di prevenzione alla devianza e supporto concreto». 

Come si articola il percorso

Il protocollo si fonda su due pilastri principali, la giustizia riparativa e la ricomposizione sociale, definendo percorsi che mettono al centro il dialogo tra l’autore del reato, la vittima e la comunità, offrendo alle parti coinvolte l’opportunità di ricostruire le relazioni compromesse e favorendo un processo di responsabilizzazione e consapevolezza.

Strumenti e percorsi saranno finalizzati a responsabilizzare i giovani autori di reati attraverso attività riparatorie a beneficio delle vittime, lavorando sul reinserimento sociale dei minori e sulla ricostruzione del tessuto comunitario attraverso percorsi educativi nelle scuole e campagne di sensibilizzazione rivolte a studenti, famiglie e insegnanti.

Le attività di riparazione includono laboratori di artistici (teatro, musica, giocoleria…), animazione con bambini, accompagnamento allo studio di altri minori, cura di spazi pubblici, accudimento di persone o animali, costruite in base alle specificità di ogni caso, con il supporto di educatori durante tutto il percorso di riparazione e reinserimento.

La fase della ricomposizione prevede invece uno o più incontri di preparazione separata di autori e vittime del reato partecipanti al percorso, coinvolgendo anche familiari o insegnanti coinvolti nella vicenda se il fatto è accaduto a scuola, offrendo loro l’opportunità di parlare e raccontare il proprio vissuto in relazione alla vicenda e al percorso di riparazione.

Torino antesignana della giustizia riparativa

Il protocollo si propone di consolidare e ampliare attività già avviate nel tempo con successo. «Già dal 2009 – sottolinea la procuratrice Emma Avezzù - abbiamo sperimentato l’attuazione di un protocollo a forte connotazione educativa per i minori autori di reato, incardinato nella fase delle indagini preliminari.

«Tra la Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta e la Polizia Locale di Torino – aggiunge l’assessore alla Sicurezza e Polizia Locale Marco Porcedda - esiste da tempo una proficua collaborazione in diversi ambiti tra attività investigativa, inadempienza scolastica, progetti di educazione alla legalità nelle scuole, controllo e monitoraggio di aggregazioni giovanili. Sappiamo quanto l’attività di educazione possa essere fondamentale nella prevenzione dei reati e nel promuovere educazione alla legalità e responsabilità individuale tra i più giovani».

Una collaborazione, quella tra Procura dei Minori e Polizia Locale, cui si aggiunge la consolidata esperienza dell’associazione ASAI nei progetti educativi.

«Il contributo che possiamo dare, grazie ai volontari di ASAI e agli educatori della cooperativa Terremondo, è sintetizzabile in due parole: sguardo e comunità» spiega il presidente di ASAI Francesco Caligaris. «Offriamo uno sguardo, in quanto i minori sono visti dai tutor, anche nelle loro emozioni, capacità e possibilità future, e sono aiutati a vedersi in modo nuovo»

Il protocollo, valido fino al 31 dicembre 2026, potrà essere rinnovato per successivi periodi di due anni.

Redazione