lineaitaliapiemonte.it | 28 novembre 2024, 13:14

Flash Mob a Torino delle forze dell'ordine, FSP Polizia di Stato: “I poliziotti non sono votati e soprattutto pagati per andare al martirio”

Provocatorio Flash Mob del sindacato FSP Polizia di Stato a Torino con sagome cartonate di poliziotti. Il segretario Luca Pantanella: “I poliziotti non sono votati e soprattutto pagati per andare al martirio. Chiediamo il rispetto per un lavoro effettuato da professionisti che devono essere trattati come tali e non si possono “punire” gli autori di violenze con semplici obblighi di firma o lavori socialmente utili, poiché di fatto oggi l’Italia è la palestra d’Europa per la lotta allo Stato”

Flash Mob a Torino delle forze dell'ordine, FSP Polizia di Stato: “I poliziotti non sono votati e soprattutto pagati per andare al martirio”

Questa mattina, davanti alla Prefettura di Torino, si è svolta una manifestazione organizzata dal sindacato Fsp Polizia di Stato per portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica le difficoltà e le esigenze dei poliziotti italiani. L’evento, caratterizzato da un suggestivo flash mob, ha visto la presenza di oltre 30 sagome di cartone rappresentanti operatori di polizia, accompagnate da messaggi forti e chiari: “No alla pensione a 62 anni”, “Servono nuove assunzioni”, “Non siamo pagati per prendere le botte”, e “Più polizia significa più sicurezza”.

Da cambiare la filosofia di fondo

Le ragioni del malcontento sono tante e non mancano quelle di natura economica e contrattuale ma alla base, come emerge dalla lettera che il segretario generale di FSP Polizia di Stato di Torino ha indirizzato al Prefetto per inoltro alla presidente Meloni al ministro dell'Interno Piantedosi, c'è il paradigma di fondo per cui gli operatori di Polizia diventano facile oggetto di attacco politico: “La Polizia di Stato vive innanzi tutto un momento particolare per gli attacchi chiaramente politici e strumentali che coinvolgono gli Operatori delle Forze dell’Ordine ed in particolare la Polizia di Stato per la gestione dell’ordine pubblico.

Ogni argomento è “oggetto” di manifestazione, dove gli attori principali sono di fatto autonomi ed anarchici infiltrati come gli appartenenti al centro social Askatasuna che, da Torino, di fatto fungono da regia nazionale di contrasto allo Stato. “Questi” si infiltrano e dirigono quasi tutte le manifestazioni trasformando ogni legittima protesta in una gara di tiro al bersaglio contro le Forze dell’Ordine, consci di non subire nulla o quasi grazie ad un sistema giudiziario troppo debole e garantista.

I poliziotti non sono votati e soprattutto pagati per andare al martirio. Chiediamo il rispetto per un lavoro effettuato da professionisti che devono essere trattati come tali e non si possono “punire” gli autori di violenze con semplici obblighi di firma o lavori socialmente utili, poiché di fatto oggi l’Italia è la palestra d’Europa per la lotta allo Stato.

Una palestra che spesso si chiama TAV, per cui si spendono milioni di euro per la sicurezza h24 per colpa di pochi criminali. Chiediamo che, se questa è davvero ritenuta un’opera STRATEGICA, venga previsto il divieto di manifestare nel raggio di 10 km dal sito, poiché la TAV sottrae uomini e risorse alla lotta alla criminalità non solo a Torino ma in tutta Italia, poiché la vigilanza è in concorso con Reparti che arrivano da altre regioni".

Ricevuti dal Prefetto

Luca Pantanella è stato ricevuto dal Prefetto di Torino, al quale ha consegnato una lettera contenente un dettagliato elenco di richieste e problematiche, condivise non solo a livello locale ma su scala nazionale.

Le richieste di Fsp Polizia di Stato

Le richieste avanzate dalla Fsp Polizia di Stato includono:

Miglioramento delle condizioni lavorative: con particolare attenzione al riconoscimento economico e al pagamento puntuale delle spettanze straordinarie.

Nuove assunzioni: per colmare il vuoto generazionale creato dal blocco delle assunzioni negli anni passati e abbassare l’età media del personale.

Riforme pensionistiche: per mantenere l’età pensionabile a 60 anni e garantire un trattamento pensionistico dignitoso.

Potenziamento delle risorse e della sicurezza: con interventi strutturali per uffici come quello immigrazione, attualmente al collasso, e misure più incisive contro le infiltrazioni criminali.

Tutela degli operatori: una maggiore protezione legale per chi opera in situazioni di costante rischio e il contrasto alla crescente strumentalizzazione delle manifestazioni pubbliche.

“I poliziotti non sono pagati per andare al martirio ma sono professionisti che meritano rispetto e riconoscimento. Le violenze gratuite che subiamo, spesso accompagnate da decisioni politiche che ci vincolano alla passività, sono inaccettabili,” ha dichiarato Luca Pantanella. “Non è più possibile accettare la narrativa che ci vuole come bersagli facili nelle piazze e nelle strade”. Si legge ancora nella lettera indirizzata al presidente Meloni e al ministro Piantedosi: “Consci che questo Governo ha ereditato una situazione difficile, chiediamo con forza un progetto autorevole e coraggioso immediato e pluriennale, poiché stanchi di solidarietà e pacche sulle spalle che di fatto spesso non si tramutano in atti concreti di natura economica o di organizzazione del lavoro e nemmeno come piena tutela legale per gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine e per i cittadini.”

Il Prefetto ha accolto con attenzione le istanze, impegnandosi a trasmetterle ai vertici del Governo. La Fsp Polizia di Stato si è detta disponibile a un confronto costruttivo per affrontare le criticità evidenziate e trovare soluzioni adeguate.

La solidarietà dei cittadini

L’iniziativa ha raccolto l’apprezzamento di numerosi cittadini e rappresentanti della società civile, che hanno espresso solidarietà agli operatori delle Forze dell’Ordine, riconoscendo il ruolo fondamentale che svolgono nella tutela della sicurezza e della legalità.

Redazione