TORINO - Il Piemonte stanzia quasi settanta milioni per supportare il sistema neve. È quanto la Regione mette a disposizione dell’industria dello sci con il “bando neve” nel quale una quota a parte, circa 10 milioni andrà a sostegno degli impianti che saranno utilizzati per le Universiadi 2025
L’obiettivo è potenziare il patrimonio impiantistico delle aree sciabili e l’offerta turistica sulla base di progetti frutto di un lavoro di confronto con le amministrazioni pubbliche e le associazioni degli esercenti degli impianti a fune.
«Il bando conferma l’attenzione che la Regione Piemonte da sempre dedica all'industria della neve, una delle voci più importanti della nostra economia» spiega l’assessore allo Sviluppo della montagna Marco Gallo. «Un’attività che i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio ma che non possiamo permetterci di perdere poiché rappresenta un capitolo troppo importante per il reddito di molte vallate».
Chi ne potrà beneficiare
Il bando prevede sei diversi tipi di intervento: potenziamento delle piste da sci e degli impianti di innevamento programmato, acquisto di mezzi battipista, installazione di nuovi sistemi di controllo degli accessi, realizzazione di snow park, revisioni generali, dismissione di impianti di risalita non più utilizzati.
Destinatari delle risorse che verranno erogate tramite bando le Province e la Città metropolitana di Torino, i Comuni, le Unioni di Comuni e le associazioni tra enti costituite specificatamente per partecipare alla gara.
La somma per contributi in conto capitale a fondo perduto sarà destinata per il 95% agli investimenti per lo sci di discesa e per il rimanente 5% allo sci di fondo tenendo conto del fatturato complessivo delle stazioni sciistiche del Piemonte, che sono oltre 50 con 1350 chilometri di piste e 14 snowpark.
Tra gli altri, i finanziamenti derivanti dall’Accordo per la coesione, serviranno per realizzare l’impianto di skiroll e biathlon a Pragelato (7,5 milioni) e per interventi a Bardonecchia (2,7 milioni), teatro delle gare di sci alpino, snowboard e freestyle delle Universiadi. Mentre una parte dei fondi di sviluppo e coesione del “pacchetto neve 2024” serviranno per i Giochi mondiali universitari invernali 2025 che, per la quinta volta nella loro storia, si terranno a Torino e dintorni.
I numeri della neve
Più in generale, secondo le stime di Anef Torino (Associazione nazionale degli esercenti funiviari) il sistema degli impianti di risalita piemontese genera un ritorno dal valore di un miliardo di euro nell'indotto. Con tre milioni di giornate di sci ogni anno e 1200 addetti impiegati, il Piemonte si conferma infatti il terzo polo a livello italiano mentre il comprensorio della Via Lattea – tra l’Alta Val Susa e la val Chisone – si è conquistato un posto tra le prime 13 stazioni sciistiche a livello mondiale.
Il solo «turismo dello sci» ha un valore che oscilla fra i 260 e i 374 milioni di euro, frutto di una componente di spesa per il pernottamento e di ulteriori 90 milioni derivanti dalle spese varie fatte dai turisti tra noleggio attrezzature, lezioni di sci, bar e ristorazione. E tra gli occupati dell’indotto – accanto a tutto il personale dell’accoglienza invernale - vanno compresi 3083 maestri di sci iscritti all’albo.