TORINO – Meno repressione e più prevenzione. Questo il senso di una mozione presentata dal PD in Consiglio comunale per arginare il consumo di crack, diventato anche a Torino una delle più gravi emergenze sociali legate all'uso di droghe.
Il suo impatto può essere estremamente pericoloso per chi ne fa uso tanto da diventare una questione sanitaria, economica e sociale di rilevanza critica.
Spiega il capogruppo PD in Sala Rossa Claudio Cerrato: «il consumo di crack ha raggiunto livelli preoccupanti in tutte le fasce sociali perché relativamente economico rispetto ad altre sostanze stupefacenti, motivo per cui arriva a colpire una fascia sempre più ampia della popolazione, compresi i giovani e le persone in condizioni di vulnerabilità economica».
Si sta creando una vera e propria emergenza sociale, legata – dicono ancora dal PD – ad altri problemi come la povertà, la criminalità, l’emarginazione e l’instabilità familiare. «Il Crack colpisce principalmente i giovani, indipendentemente dal contesto sociale» spiega Vincenzo Camarda, consigliere PD e presidente della Commissione sanità. «È necessario un approccio integrato, centrato sulla prevenzione sul campo e sulla riduzione del danno, e necessita di uno stanziamento economico, da parte della Regione Piemonte, per potenziare i servizi coinvolti».
Torino, attraverso delibere comunali e regionali, ha già aderito a iniziative di prevenzione e riduzione del danno, come la Rete delle Città italiane per una politica innovativa sulle droghe. Ma potrebbe non essere sufficiente. «La politica che punta su un approccio puramente repressivo – conclude Simone Tosto – non è efficace, è necessaria una prevenzione che parta dai luoghi di consumo e, attraverso un dialogo con la società civile e le forze dell’ordine, veda un potenziamento di attività di educativa di strada e nei luoghi di aggregazione giovanile».