Non è per fare benaltrismo ma spesso viene da pensare che tra diritti presuntemente negati e questioni che riguardano lo zero virgola della popolazione, su cui però si imbastiscono teatri e teatrini, si perdano di vista questioni che invece afferiscono un numero inquietante e in crescita di persone, magari giovani, magari nel fiore degli anni.
Uso e abuso
Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro l'abuso e il traffico illecito di droga. Forse sarebbe stato meglio chiamarla semplicemente “Giornata mondiale contro la droga”, dal momento che parlando di abuso pare di intravvedere una certa qual liceità nell'uso non abusato. Ma transeat.
La giornata è stata in Italia introdotta fin da ieri dalla Relazione Annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze. Mettiamo in fila qualche dato.
Punto primo: la diffusione e il consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia è in aumento; punto secondo: cresce il consumo di sostanze psicoattive tra i giovani tra i 15 e i 19 anni; presso i Servizi pubblici e privati (SerD) dedicati alla prevenzione, al trattamento e alla riabilitazione delle dipendenze si è registrato un aumento (dal 51 al 55%) di persone che hanno chiesto di essere prese in cura per cocaina/crack.
Andiamo avanti: gli accessi in Pronto Soccorso droga-correlati hanno registrato un aumento del 5%; 227 sono i decessi per intossicazione acuta da sostanza stupefacente rilevati su base indiziaria nel 2023 ma 822 sono i decessi droga-correlati come risulta dalle indagini forensi sulla base del progetto attivato con i tossicologi forensi italiani.
Allarme nuove sostanze
E ancora: continua l'aumento di nuove sostanze psicoattive basate su composti sintetici facilmente manipolabili difficili da rilevare e quindi non immediatamente classificati nelle liste delle sostanze vietate dalla legge. Si tratta di un uso particolarmente in crescita fra i giovani dopo la pandemia.
La Relazione mette in rilievo come i consumatori di eroina e cocaina in percentuale consistente abbia iniziato l’uso di sostanze con i cannabinoidi che risultano quindi una sorta di iniziazione per il passaggio a sostanze ad alto potenziale additivo.
Invece che grida, il silenzio
Bene, con questo scenario, che riguarda tutto il tessuto sociale e accende una luce, inquietante, sull'universo giovanile che evidentemente tanto bene non sta, ci si aspetterebbe almeno un po' di titoli gridati in prima pagina, dibattiti, anche dure prese di posizione, giacchè in questo nostro Paese sensibile e attento allo zerovirgola, i paladini di questo e quell'altro non mancano.
E invece silenzio.
I titoli dei quotidiani stanno in altre faccende affaccendati, i paladini sono silenti, nessuno grida né si straccia le vesti.
Diventa sempre solo un caso di cronaca
Poi in prima pagina c'è il caso di Thomas, ucciso da coetanei e lì la droga c'entra ma viene trattata come fatto di cronaca e fatto di cronaca sono pure gli arresti di spacciatori extracomunitari che si dividono il mercato della cocaina o del crack: gli arresti, le carceri piene di condannati per reati legati alla droga, la sicurezza delle città.
Lo Russo parla di crack
A proposito di crack: va dato atto al sindaco di Torino Stefano Lo Russo di aver messo il dito nella piaga facendo intravvedere che dietro la cronaca c'è di più: “Mi preoccupa parecchio da Sindaco e da cittadino la diffusione dello spaccio di crack che sta diventando una vera e propria epidemia una sostanza che sta dilagando fra i giovanissimi e produce dipendenza molto rapidamente aggressività. Un tema complesso che si somma a una serie di questioni sulle fragilità sociali e psichiatriche”.
Insomma, Giornata contro la droga ma non se ne parla. Evidentemente non conviene. Ma qualche domanda facciamocela.