lineaitaliapiemonte.it | 21 giugno 2024, 18:17

Crescita in Italia dello 0,8% per il 2024 ma attenzione al declino demografico: ci siamo già dentro

Quando si parla di declino demografico non è da intendere come un futuro ancora a venire: il declino demografico è già in corso. Basti pensare che i lavoratori over 60 del Comune di Torino e della Regione Piemonte sono il quadruplo degli under 40. Le osservazioni di Roberto Torrini, capo del Servizio Studi di Strutture Economiche della Banca d’Italia, in occasione della discussione sul “Rapporto Annuale dell'Economia del Piemonte”

Crescita in Italia dello 0,8% per il 2024 ma attenzione al declino demografico: ci siamo già dentro

Nell’ambito della presentazione del rapporto annuale a cura della Banca d’Italia sull’economia del Piemonte, si è svolto presso l’aula magna della Scuola di Management ed Economia di Torino l’incontro con discussione sui temi economici cui ha partecipato Roberto Torrini, capo del Servizio Studi di Strutture Economiche della Banca d’Italia,che ha delineato il quadro economico dell’ultimo ventennio in Italia.

Pil per ore lavorate

Il Paese si è caratterizzato per aver avuto il minore aumento di reddito, il Pil per ore lavorate è rimasto stagnante aprendo un gap rispetto agli altri paesi europei che è aumentato fino al 25%.

La crisi Covid

Con la crisi Covid si è rischiato un nuovo arretramento che tuttavia non è accaduto perché l’Europa ha dato una risposta diversa rispetto al passato. Innanzitutto ha interrotto il patto di stabilità ma questo da solo non sarebbe stato sufficiente: c’è stata anche una risposta del nostro sistema produttivo.

L'occupazione

Per quanto riguarda il dato sull’occupazione, esso mostra un aumento della partecipazione al mercato del lavoro e una diminuzione della disoccupazione tuttavia la qualità del lavoro resta non eccelsa e la dinamica salariale estremamente modesta.

Che 2024 sarà?

Ma che succederà nel prossimo futuro? La prospettiva a breve indica una crescita per il 2024 del Pil dello 0,8%.

Sostanzialmente, prevede Torrini, per due o tre anni continueremo a crescere anche se a ritmi non enormi.

Declino demografico, il convitato di pietra

Tuttavia c’è un convitato di pietra dal quale molto dipende: si tratta del declino demografico la cui accezione temporale è da interpretare con precisione. Infatti, sottolinea l’economista, quando si parla di declino demografico non si deve intendere un futuro ancora a venire, il declino demografico è già in corso, basti considerare che le persone fra i 15 e i 64 sono 2 milioni in meno rispetto al 2011 che significa che se mantenessimo costante il tasso di occupazione attuale fino al 2040, quello scenario provocherebbe una diminuzione del Pil del 13%: di fatto, una catastrofe. Ma non andrebbe benissimo neppure se, nella più rosea delle ipotesi, i nostri tassi di occupazione si allineassero con la media europea: il tasso di crescita sarebbe infatti uguale a zero. In soldoni significherebbe galleggiare.

La migrazione dei giovani

Ancora, a proposito del dato demografico, esso risulta fortemente influenzato dalla migrazione di giovani all’estero quindi se da un lato sono necessari più investimenti in nuove tecnologie e più ricerca e sviluppo, d'altro canto sono necessari decisi miglioramenti nella dotazione di capitale umano.

I dati sul Piemonte

Declinando le osservazioni relative all'inverno demografico sul Piemonte, si rileva che ci sono 174.000 persone in meno rispetto al 2013 e in base alle previsioni demografiche per il 2042 si perderanno 234.000 persone, dato superiore alla media nazionale. A situazione attuale, il numero di lavoratori diminuirà di 285mila unità.

Il dato demografico impatta pesantemente anche sull'età media dei lavoratori. Secondo i dati relativi all'impiego presso il Comune di Torino e la Regione Piemonte, risulta che i lavoratori ultrasessantenni sono quattro volte gli under 40.

Difficile immaginare, se permarrà questo stato di cose, un radioso orizzonte.

Redazione