lineaitaliapiemonte.it | 26 marzo 2024, 15:57

Stellantis propone a 1520 lavoratori di accomodarsi. Fuori

Stellantis firma con i sindacati, escluso la Fiom, per incentivare all'esodo 1520 lavoratori. Coinvolte 21 società del gruppo che conta 15mila addetti. Uscite “concordate”, non si tratta di licenziamenti ma la situazione è pesantissima

Stellantis propone a 1520 lavoratori di accomodarsi. Fuori

Uscite incentivate solo su base volontaria

“Gli esuberi annunciati oggi nel gruppo Stellantis che sono coerenti con i numeri dichiarati precedentemente e non raggiunti, sono da riportare all'accordo di separation che prevede la possibilità di uscite incentivate "esclusivamente" su base volontaria da parte dei lavoratori. Questo esclude la facoltà di procedere unilateralmente con licenziamenti forzati da parte di Stellantis”.

Così commenta l'annuncio Rocco Cutrí, segretario generale FIM-CISL Torino e Canavese, cercando di mettere in luce un punto, l'unico positivo, di questa brutta storia: le uscite sono, per così dire, concordate, non si tratta di licenziamenti. Ma da lì in avanti la situazione è più che fosca.

Come da accorso siglato con le forze sindacali, Fiom esclusa, Stellantis fa accomodare fuori 1520 lavoratori provenienti da 21 società del gruppo che conta in totale 15mila addetti.

Le uscite per settore

Nel dettaglio le uscite riguardano i seguenti numeri di addetti: Enti Centrali (impiegati) 733; Presse 40; Costruzione Stampi 15; Shop Grugliasco 7; Carrozzerie 300; Pcma 45; Fca Security 20; Costruzione Sperimentali 30; Centro ricerche Fiat 40; Fca Item 13; Stellantis & you 15; I-Fast 8; Sisport 5; FCA Partecipazioni 10; FCA Services 72; Fiat Chrysler Finance 7; Mopar 22; Balocco Pista 10.

“La criticità del settore automotive nell'area torinese é nota da tempo ed è sempre più necessario che Stellantis presenti quelle soluzioni industriali e quei progetti che in prospettiva, possano garantire il rilancio dell'occupazione e dell'industria automobilistica. Con questo spirito perseguiremo questo importante obiettivo a salvaguardia dell'intero settore automotive”, continua Cutrì.

Si batte in testa a Mirafiori

Toni più duri quelli di Edi Lazzi, segretario Fiom Torino, il quale motiva la decisione di non firmare l'accordo con la necessità di un piano di assunzioni, non di dismissioni: “E' incredibile come la clava di Stellantis continui a battere incessantemente sulla testa di Mirafiori e Torino. In coerenza con la nostra posizione di avere un piano complessivo di rilancio per Mirafiori che deve prevedere anche delle assunzioni, e non certo il continuo svuotamento dello stabilimento, abbiamo deciso come la volta precedente, di non firmare e non accompagnare il processo di dismissione del nostro maggior sito industriale. Andremo avanti sulla strada di perseguire il bene di Mirafiori e della città di Torino puntando ad ottenere un progetto complessivo sull’automotive, fatto di nuove produzioni, assunzioni, progettazione di auto e componentistica”.

Risposte negative alla richiesta di piano industriale

Le stesse motivazioni esplicitate da Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la FIOM: “Dopo l’ennesima comunicazione di cassa integrazione per i lavoratori della 500 elettrica consegnataci ieri e che andrà dal 22 aprile al 5 maggio, oggi c’è quella degli esodi incentivati che su Torino sono un totale di 1520, una cifra altissima con numeri impressionanti soprattutto per gli impiegati degli Enti Centrali. Saremmo stati anche disponibili a firmare gli esodi e siamo andati all’incontro con tutte le buone intenzioni, ma a fronte delle risposte negative da parte dei responsabili aziendali sulla nostra richiesta di un piano industriale e di assunzioni in sostituzione di chi va via, certo non potevamo firmare nessun tipo di accordo. Continueremo ad opporci a questo declino con tutte le nostre forze”.

I numeri alti mostrano situazione drammatica

Per Luigi Paone, responsabile Uilm, “i numeri richiesti dall’azienda a Torino sono alti e questo ci deve far riflettere sul fatto che la situazione è drammatica È urgente accelerare il confronto con Stellantis e istituzioni per creare un vero e proprio progetto di rilancio per Mirafiori». 

Ok alla clausola di active placement ma assolutamente necessarie nuove assunzioni

“Accompagnare i dipendenti alla pensione o aiutarli, con la clausola di active placement, a trovare realtà più confacenti ai loro bisogni, aiuta a gestire il momento di difficoltà del comparto, ma l'accordo di uscite deve essere assolutamente connesso ad un discorso di nuove assunzioni. Mirafiori non deve via via svuotarsi di tutte le professionalità e divenire un solo ricordo di ciò che era, ma rifiorire tramite nuove competenze di giovani. Serve assolutamente far ripartire la produzione con ulteriori modelli. Avere tutte le produzioni della 500 a Mirafiori garantirebbe la produzione di 200mila nuove vetture l’anno e la saturazione dell'occupazione, interrompendo i periodi di cassa integrazione e l'utilizzo di contratti di solidarietà, e permetterebbe l'assunzione di nuova forza lavoro.Chiediamo al Governo di ripristinare immediatamente il contratto di espansione, poiché è uno strumento in grado di supportare il cambio generazionale e chiediamo anche di allungare i limiti imposti dall’attuale legislazione sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali e di diminuirne il costo per le aziende del settore", aggiunge il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo.

L'importanza della manifestazione del 12 aprile

Sempre più importante la partecipazione alla manifestazione del 12 aprile, come sottolinea Ciro Marino, segretario Uglm Torino che auspica possa invertire la crisi permettere di ritornare a parlare di assunzioni".”

Redazione