lineaitaliapiemonte.it | 06 ottobre 2023, 17:02

Crisi demografica come una valanga: per fermarla bisogna cominciare subito

Presso l'Api di Torino un convegno sul rischio di inverno demografico con la partecipazione del ministro per la Famiglia Eugenia Roccella. Il presidente Api Cellino: “Il calo demografico non è un tema di attualità, ma un problema strutturale e uno Stato il cui trend demografico è strutturalmente in calo è uno Stato non attrattivo”. Al convegno hanno partecipato i consulenti Deloitte e Intesa Sanpaolo

Crisi demografica come una valanga: per fermarla bisogna cominciare subito

La crisi demografica è ormai in atto in Italia e ha dei riflessi importanti sull’economia, sul mercato del lavoro oltre che sulla società in generale. Si tratta di una valanga i cui effetti saranno dirompenti se non si farà nulla per fermarla. E’ il messaggio che arriva dall’incontro “L’inverno demografico. Un fenomeno da gestire con priorità per le imprese” che oggi in API Torino ha fatto il punto sulla situazione e sulle prospettive. Ad intervenire, oltre a Fabrizio Cellino (Presidente di API Torino), Eugenia Maria Roccella (Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità), Tiziana Lamberti (Executive Director Wealth Management & Protection Intesa Sanpaolo) e gli analisti di Deloitte Santo Rizzo, Luigi Onorato e Michele Paolin.

Calo demografico problema strutturale

“Il calo demografico non è un tema di attualità, ma un problema strutturale – ha detto Cellino -, e uno Stato il cui trend demografico è strutturalmente in calo è uno Stato non attrattivo. E’ quanto sta accadendo all’Italia. In prospettiva avremo meno consumatori, carenza di forza lavoro, sempre più crescenti spese sanitarie e sociali per una numerosa popolazione anziana, quindi anche un livello di tassazione più elevato. E’ evidente che non bastano politiche per incrementare la natalità, ma occorrono anche interventi a breve-medio periodo che riescano a dare continuità di forza lavoro alle imprese”. Cellino ha proseguito: “Non si tratta solo delle basi di un problema pensionistico. In gioco c’è la prospettiva di sviluppo delle nostre imprese, di assetto sociale del nostro Paese, di capacità di rinnovamento del nostro sistema economico”.

“C'è bisogno di uno sforzo da parte di tutti”

La ministra Roccella, in collegamento video, ha affermato: “Il tema del calo demografico ha effetti immediati, ma per molto tempo non se ne è parlato abbastanza. Oggi va affrontato con decisione con uno sforzo da parte di tutti. C'è un problema di pari opportunità, e quindi di cultura, ma anche di politiche a sostegno della maternità. Il nostro Governo ha messo in atto una serie di strumenti che vanno nel senso di agevolare le madri e in genere le famiglie. Penso all’assegno unico e ad altre misure a sostegno dei nuclei con figli, allo stesso ridisegno del reddito di cittadinanza. C’è poi lo strumento della certificazione di genere che riguarda direttamente le imprese e che sta ricevendo una forte risposta da parte delle aziende. Lo sforzo d tutti deve adesso davvero concentrarsi sulla natalità e quindi sulla genitorialità”.

Entro il 2040 si perderanno oltre 4,5 milioni di lavoratori

Santo Rizzo di Deloitte ha aggiunto: “Qualunque azione intrapresa per incentivare la natalità non apporterebbe comunque alcun beneficio nei prossimi 20 anni al sistema economico e produttivo. Entro il 2040 si stima una perdita di oltre 4,5 milioni di lavoratori in mancanza di fattori correttivi. Questa contrazione naturale sarà dovuta alla differenza che annualmente avremo tra quanti matureranno i requisiti per la pensione e coloro che si affacceranno per la prima volta al mondo del lavoro. Non sarà quindi semplice per le imprese essere resilienti di fronte a questa grave carenza di forza lavoro che toccherà tutti i settori. Tuttavia, molte sono le azioni che le imprese possono iniziare ad attuare: da politiche di fidelizzazione del personale attraverso strumenti di welfare aziendale e migliori salari per trattenere le competenze in azienda e in Italia, all’utilizzo delle nuove tecnologie per aumentare la produttività fino all’esternalizzazione di parti di valore aggiunto”.

Prodotti e servizi per clientela senior

Tiziana Lamberti di Intesa Sanpaolo ha quindi precisato: “L’attenzione al benessere della persona è cruciale. Intesa Sanpaolo ha elaborato una proposta per le imprese clienti, integrabile con le prestazioni del welfare state, a partire da una piattaforma di relazione digitale e multicanale messa a punto per agevolare la fruizione dei diversi programmi di welfare aziendale disponibili. I piani di welfare aziendale sono anche volano di sviluppo economico, stimolo all’incremento della produttività, facilitatore del dialogo tra azienda e lavoratori, e strumento di rafforzamento del rapporto con il territorio di riferimento. In collaborazione con la nostra Divisione Insurance, abbiamo infine attivato un ecosistema di prodotti e servizi pensato per la clientela senior, ed i caregiver che li assistono”.

Redazione