È indubbiamente un momento che segnerà la storia del Paese quello decretato da queste elezioni.
Da un lato, la vittoria di una donna che, salvo inappropriate intromissioni del Colle, ha ottenuto il pieno diritto ad essere proclamata la prima donna Premier d’Italia. Dall’altro un dato altrettanto importante: tutti i partiti ad oggi conosciuti hanno perso voti e quelli neo costituiti non sono riusciti a passare lo sbarramento. Laconiche, patetiche e financo offensive le motivazioni fornite dai capibastone (ops, capi partito) dei vari schieramenti: per uno che dice che è colpa degli elettori che votano chi grida, c’è un altro che fa da contraltare dicendo che è colpa dell’astensionismo, e gli si accoda un terzo che dice di aver perso perché non sono ancora arrivate le bollette di settembre. Quanta pena in chi non ammette le proprie colpe nemmeno davanti ad una sconfitta conclamata.
Perché vedete, cari politici dimezzati, se avete perso non è colpa degli elettori, è colpa vostra. Colpa del fatto che troppe volte avete tradito la fiducia con cui andavate a chiedere il voto alle persone che poi si rendevano conto che il vostro unico interesse era essere eletti e poi “chi si è visto si è visto”, colpa dello scollamento che avete palesato tra la vostra vita e quella della gente comune che fatica il pane per arrivare a sera, colpa del vostro egocentrismo che non vi ha fatto ragionare sulla legge elettorale che non può premiare delle forze neo nate se non si coalizzano. Ed è soprattutto a queste forze che rivolgo il mio disappunto ed ai tre capi partito che non hanno avuto l’intelligenza di coalizzarsi tra loro perché tutti, ciascuno in proprio, voleva essere il capo. E non hanno messo in conto che il poco tempo ed il premio di maggioranza di certo avrebbe favorito solo i partiti storici o chi lo sbarramento non aveva problemi superarlo e per tutti gli altri -visto che dovevano fare i conti prima con la raccolta firme e poi con lo sbarramento-senza coalizione sarebbe stata una partita persa. Eppure a sentirli parlare avevano tutti la vittoria in tasca e sarebbero stati “la sorpresa di queste elezioni”. E invece la sorpresa la avete avuta voi, cari amici anti sistema. Se davvero aveste lottato per un bene superiore avreste dovuto mettere da parte il vostro miope egocentrismo e coalizzarvi consapevoli del fatto che solo così avreste potuto superare lo sbarramento (anche al netto dell’ astensionismo) ed esser sicuri di portare in parlamento le voci di quella minoranza rumorosa che invece, oggi, è orfana di voi. E che non avrà più nessun rappresentante nelle aule a far sentire ragioni diverse in temi cruciali come quelli della sanità, del lavoro e della guerra, solo per fare degli esempi. Ebbene, voi anziché cercare facili Capri espiatori avreste il dovere di chiedere scusa ai tanti attivisti che vi hanno dedicato tempo e risorse per star dietro al vostro egocentrismo che ha decretato la vostra morte. Adesso nelle aule parlamentari risuonerà una voce sola. E la colpa, è e sarà sempre solo vostra.