Nella prima metà del 2021 è proseguito il recupero dell'economia piemontese: la divisione Analisi e Ricerca economica territoriale di Torino della Banca d'Italia stima che il Pil piemontese sia aumentato del 7,7% rispetto al 1° semestre del 2020 restando inferiore di 5 punti percentuali rispetto aa quello del 2019. Si tratta comunque di un andamento in linea con il trend nazionale.
La dinamica economica del Piemonte è allineata col dato nazionale.
Il mondo delle imprese
La ripresa nella prima parte dell'anno appare diffusa in tutti i settori. Nell'industria la crescita si è intensificata come anche nel settore delle costruzioni, settore già i crescita dall'estate 2020 (grazie ai superbonus) . L'andamento appare positivo anche nei servizi (commercio, turismo, trasporti) che avevano ancora risentito delle misure pandemiche. Il dato evidente è che le imprese hanno ripreso ad investire. Nel 2021 hanno confermato i piani di investimento e molte imprese hanno speso più di quanto avevano previsto. Inoltre il saldo tra imprese entrate sul mercato ed uscite è positivo.
Industria
La produzione è aumentata e secondo le stime ha quasi recuperato livelli 2019 contribuendo a questo risultato in misura molto importante la componente esportazioni . La ripresa tuttavia non appare uniforme: ad esempio nel tessile i livelli sono in aumento ma ancora bassi. I dati mostrano che nel terzo trimestre l'attività produttiva si è un pò indebolita. Resta in modo importante il problema della difficoltà di approvvigionamento delle materie prime: il 70% delle imprese ha segnalato ritardi da parte fornitori, problema a cui hanno fatto fronte cercando di riorganizzare la produzione. Secondo i dati Per più del 50% delle imprese il fatturato 2021 supererà quello del 2019 mentre per circa 1/4 delle aziende rimarrà inferiore.
Non risultano problemi di liquidità la quale era risalita fin dal 2020.
I prestiti sono fortemente cresciuti anche se a tassi inferiori. Dall’inizio della pandemia le imprese hanno accantonato precauzionalmente parte dei prestiti ottenuti (circa il 30% delle imprese del campione della Banca d’Italia). L'80% delle imprese reputa adeguata la liquidità.
Mercato del lavoro
Si rileva un graduale miglioramento sul mercato del lavoro a partire dal secondo trimestre con l'occupazione in crescita e il saldo tra assunzioni e cessazioni è ampiamente positivo nei primi 8 mesi dell'anno (19mila posizioni create ). Si tratta di contratti a tempo determinato che riguardano in particolare il comparto del turismo e altri servizi. Il ricorso alla cig è rimasto elevato, ovviamente più basso del 2020 ma elevato in prospettiva storica.
Consumi
Per le famiglie i consumi sono tornati a crescere nel 2021 , recupero ancora parziale ma c'è una crescita pur con livelli ancora bassi rispetto alla situazione precrisi. Immatricolazioni auto forte crescita ( +19,4 nei primi 9 mesi) ma a livelli inferiori rispetto al 2019.
Dati positivi sono quelli del mercato immobiliare: le compravendite hanno recuperato rispetto ai livelli prepandemia, valori più alti anche del livello precrisi con prezzi che stanno crescendo nel nord ovest e anche in Piemonte. Le aspettative fanno pensare a una dinamica di compravendite che resti elevata. Per conseguenza si registra un aumento del credito alle famiglie e al consumo: I prestiti hanno ripreso a salire a tassi simili a quelli pre-crisi, i mutui sono cresciuti in misura rilevante.
Il credito al consumo è aumentato, soprattutto quello per l’acquisto di autoveicoli
Per quanto riguarda i depositi bancari sono aumentati anche se un po più contenuti rispetto a quelli eccezionalmente alti del 2020. Anche per le famiglie a giugno si registra un lieve indebolimento della domanda di depositi delle famiglie anche per il recupero dei consumi.
Prospettive a breve termine
Secondo le previsioni raccolte tra fine settembre e metà ottobre (Sondaggio Banca d’Italia):
• nell’industria il fatturato e gli investimenti continuerebbero a crescere
• nelle costruzioni la produzione aumenterebbe sia nel comparto residenziale sia in
quello delle opere pubbliche
• nei servizi proseguirebbe il recupero della domanda
Pesa l’incertezza connessa con le perduranti difficoltà di approvvigionamento
e l’aumento dei prezzi delle materie prime ma solo per 1/4 delle imprese. Oltre 1/3 delle aziende non è in grado invece di fare previsioni.